Un canto per i vinti: la poesia di Mahmoud Darwish

Il racconto del lungo esilio di Mahmoud Darwish, il grande poeta palestinese i cui versi illuminano il cammino di sofferenza e di rovina del suo popolo, la lettura del poema scritto a Ramallah nel 2002, mentre la città è assediata dall’armata israeliana: è in questo modo che vogliamo dare voce ai vinti, quelli di cui Darwish si è sempre voluto il cantore.
“Si è detto molto sul ruolo del poeta, e quando mi viene posta questa domanda, spesso dico: «Non so cosa rispondere». Ma stasera, in questa sala, mi ricordo del ruolo del poeta: far sorgere la speranza, fare in modo che le persone abbiano speranza. Non è un compito facile. Perché la speranza è un figlio difficile. Spesso è bugiardo e può rubarti la vita. Ma poiché è nostro figlio, dobbiamo educarlo come si conviene. È quello che cerco di fare.
È certo confortante che una voce provenga da quell’angolo di mondo, un luogo piccolo, un luogo occupato, un luogo remoto, e che questa voce ci raggiunga. E la cosa importante per me è che questa voce è allo stesso tempo una voce individuale e una voce collettiva, in modo che il lettore, l'ascoltatore trovi ciò che cerca. La poesia, al di là del piacere estetico e del virtuosismo tecnico, deve dire qualcosa, qualcosa di umano. Tuttavia, il conforto che essa apporta non compensa la perdita essenziale che è quella della patria. La ferita porta forse le persone a cantare, ma la canzone non guarisce la ferita.” (Toulouse, aprile 2005)
Dove andremo dopo le ultime frontiere?
Dove voleranno le rondini dopo l’ultimo cielo?
E dove dormiranno gli alberi dopo l’ultimo
respiro d’aria?
Scriveremo i nostri nomi
Con vapore scarlatto,
interromperemo il canto,
perché lo completi la nostra carne lacerata.
Qui moriremo,
qui nell’ultimo passaggio,
qui o forse qui,
pianterà i suoi olivi il nostro sangue.
Pouria Jashn Tirgan, classe 1995, è un attore e autore di origini italo-iraniane. Si diploma come attore all'Accademia Nico Pepe di Udine. Nel 2021 fonda con Diana Dardi la compagnia Cartocci Sonori. Collabora con diverse compagnie del territorio bolognese come: Archivio Zeta, Teatro la Baracca-Testoni e Kepler 452 (per spettacoli audioguidati). Nel 2025 partecipa dell'Ecole des Maitres con il regista Amir Reza Koohestani.




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