Pagine Nomadi
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Dante: la poesia come trascendimento
Cliccando sul link potete scaricare e leggere un’introduzione ai temi che abbiamo trattato. Sulle pagine del sito sono stati pubblicati i testi delle conferenze.
Scaturito da un lungo lavoro seminariale e in reazione al trauma pandemico, il libro curato da Angela Peduto e Nicola Martellozzo raccoglie i contributi di studiosi appartenenti a campi disciplinari diversi, chiamati a interrogare l’eredità del grande etnologo napoletano. L’opera di de Martino, da molte parti ormai riconosciuta come espressione della più inquieta e profonda tradizione novecentesca, è interamente percorsa dalla preoccupazione della crisi e dei suoi possibili esiti, tanto sotto il segno del trascendimento e del riscatto quanto sotto il segno della catastrofe e della dissoluzione. Il caos del mondo rende oggi questa analisi più attuale che mai: quale mondo è possibile pensare? Come opporsi alla catastrofe? Come mantenere un coinvolgimento intellettuale, politico, culturale che sappia essere sempre progetto di vita, pur nella piena assunzione della possibilità della fine?
Arrivati alla fine di un anno che ha segnato la ripresa delle nostre attività in presenza e che ha visto nascere molti progetti da realizzare nel 2023, desideriamo ringraziarvi per averci sostenuto e accompagnato nel nostro cammino culturale. OfficinaMentis in questi anni è cresciuta e si è spinta in aree disciplinari nuove per portarvi il suo contributo, rimanendo sempre fedele alla sua vocazione di apertura e scambio tra diversi campi del sapere.
Il 2023 si annuncia ricco di iniziative, sotto il segno della circolazione culturale, dell’invenzione, del desiderio di essere insieme. A tutte e tutti auguriamo un Natale di speranza e un 2023 che sappia trovare la pace.
“[L’analisi] è mettere in movimento la memoria, la parola, il pensiero e talora la vita […] È una delle mie parole chiave, movimento, con quanto anche nasconde di paura dell’immobilità: e l’immobilità è la morte” (J. B. Pontalis)
Poesia e filosofia, da Platone in poi, continuano ad essere interlocutrici e rivali. Hanno in comune la passione del linguaggio: la filosofia ne fa strumento della sua insaziabile ricerca, la poesia lo sovverte, continuando ad additare quanto in esso c’è di enigmatico e paradossale. Quanto alla psicoanalisi, se la poesia scava verso l’ignoto, se apre all’indicibile e parla una lingua continuamente sfiorata dall’enigma, l’incontro è, non solo inevitabile, ma necessario.
Medusa incarnò in origine l’orrore. Poi il suo volto mostruoso si addolcì e divenne seducente: come in un’illusione ottica, sopravviverà nei secoli la sua ambiguità di fascino e terrore. Cosa si cela dietro lo sguardo di Medusa? La violenza, l’odio, il male? O il dolore e la morte, di cui il male è forse il riflesso visibile? Senza cedere al manicheismo che vorrebbe contrapporre amore e odio, la psicoanalisi ci insegna che Eros e Thanatos procedono insieme: la morte nella vita, l’odio nell’amore, il dolore nel godimento, il godimento nella distruzione. Oggi, ancora una volta, il clamore della guerra, col suo corteo di barbarie e di rovine, attacca la possibilità stessa di pensare. Ospiteremo in questa sezione del sito testi che crediamo possano orientarci nello smarrimento e nell’oscurità angosciosa dei tempi.
Dal 2017 l’Associazione organizza giornate di studio in cui l’analisi di un dramma classico viene sviluppata da differenti prospettive - storica, antropologica, psicoanalitica, letteraria. A questo momento di analisi fa seguito un momento teatrale, generalmente la proiezione dello spettacolo andato in scena nel Teatro Greco di Siracusa.
Così invenzione teatrale e approfondimento teorico si completano e si integrano armoniosamente, ciascuna dimensione dando senso e compiutezza all’altra. Questa sezione del sito accoglie materiali provenienti da queste giornate o da esse stimolati.
Una sezione erede di un seminario: lo scopo, allora come ora - attivare percorsi di pensiero che non obbediscano a esigenze di scuola, accogliere la multidisciplinarità e chiedere a ciascun sapere di lasciarsi interrogare dall’altro, incoraggiare la riflessione critica perché è elemento di democrazia.
“Nomadismo” è l’idea intorno a cui ruota questa sezione del sito; il nomadismo filosofico di Deleuze vi risuona necessariamente. Il nomade non è l’errante, né l’esule. È piuttosto una figura in movimento, che si sposta tra i mondi, incurante degli steccati che li separano, preso dal fascino del viaggio.
Questa sezione accoglie riflessioni, recensioni, commenti, relativi a libri che invitano alla lettura e che perciò desideriamo segnalare: dalla psicoanalisi alla saggistica in generale alla letteratura al teatro.