
Babbo Natale giustiziato
Questo breve e straordinario saggio indaga la figura di Babbo Natale al di là delle sue valenze abituali e note, spingendosi verso le profondità di significato più recondite, arcaiche e perenni.
“Lo studioso - scrive Antonino Buttitta nella nota conclusiva -, considerando la notizia che davanti alla cattedrale di Digione per iniziativa di solerti fedeli era stato bruciato un simulacro di Babbo Natale [..], capisce che non si tratta di un semplice fatto di cronaca. L'idea di una figura divina la cui morte è necessaria per rigenerare il tempo, cioè la vita, è un complemento dello schema mitico nel quale il ruolo di mediazione risolutiva è assolto dai morti e dal loro inverso speculare costituito dai bambini”.
Babbo Natale è vestito di scarlatto: è un re. la sua barba bianca, le sue pellicce e i suoi stivali, la slitta sulla quale viaggia evocano l’inverno. Lo si chiama “Babbo” ed è un vecchio: quindi incarna l’aspetto benevolo dell’autorità degli anziani. Tutto questo è abbastanza chiaro. Ma in quale categoria bisogna collocarlo dal punto di vista della tipologia religiosa? Non è un essere mitico, poiché non c’è un mito che renda conto della sua origine e delle sue funzioni; e non è nemmeno un personaggio di leggenda, poiché non è collegato a nessun racconto semistorico. In realtà, questo essere soprannaturale e immutabile, eternamente fissato nella sua forma e definito in base a una funzione esclusiva e a un ritorno periodico, appartiene piuttosto alla famiglia delle divinità: d’altronde riceve la venerazione da parte dei bambini, in alcuni periodi dell’anno, sotto forma di lettere e di preghiere; egli ricompensa i buoni e priva dei regali i cattivi. È la divinità di una sola fascia di età della nostra società (fascia di età che la credenza in Babbo Natale basta del resto a caratterizzare), e la sola differenza tra Babbo Natale e una vera divinità è che gli adulti non credono in lui, benché incoraggino i propri figli a crederci e alimentino tale credenza mediante un gran numero di mistificazioni. (Claude Lévi-Strauss)


























